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Quanto vale un'idea e come trasformarla in realtà

In questo articolo nessuna ricetta magica. Solo la presa di consapevolezza che, forse, stai pensando in modo troppo superficiale.

In periodi di incertezza come quello che stiamo attraversando sento spesso dire che ci vogliono idee nuove. Per quanto io concordi con questa affermazione, ho il sospetto che questo modo di pensare banalizzi la questione, portando a credere che un’idea possa cambiare la vita. Vediamo perché non è così. E vediamo come uscire da questo mindset!

In questo articolo farò riferimento soprattutto al mondo delle startup, ma con le dovute accortezze il nocciolo della questione resta valido sia per la nostra vita professionale individuale sia per le nostre aziende già avviate.

L’idea!

Si parla spesso di idee e del fatto che sia importante avere l’idea giusta.
In particolare mi è capitato di sentire due estremi nell’oceano di possibilità.

Da una parte ci sono quelli che “servirebbe l’idea geniale, quella che ti cambia la vita”. Sono persone che vedono l’idea come qualcosa di molto raro, difficile da avere, quasi impossibile.

E poi ci sono quelli che invece l’idea ritengono di averla già. Quelli che “ho avuto l’idea del secolo, quest’idea vale miliardi di dollari e cambierà per sempre la vita delle persone”. Generalmente sono persone che credono di avere ciò che gli serve, così tanto da non volerne parlare a nessuno per il rischio che gli venga rubata questa idea rivoluzionaria!

Il punto è che in entrambi i casi, l’importanza che si dà a un’idea è molto grande. Troppo grande.

Prendo in prestito le parole di Stan Lee:

Avere un’idea è la cosa più facile del mondo. Tutti hanno idee. Ma devi prendere quell’idea e trasformarla in qualcosa a cui le persone risponderanno – quello è difficile.

Stan Lee

fumettista, editore, produttore cinematografico

Con questa citazione potrei chiudere qui l’articolo, ma vi lascio qualche spunto in più.

Provate a cercare su google “startup fail reasons” (in italiano “motivi di fallimento startup”) e otterrete milioni di risultati. Da testate importanti come Forbes o l’Harvard Business Review ai migliaia di blog spuntati in seguito al boom delle startup, ognuno vi dirà quali sono i motivi per cui una startup fallisce. E vi garantisco che il motivo non è mai la mancanza di idee.

Nella mia esperienza ci sono alcune ragioni molto più importanti. Eccone 3 tra le più comuni.

Numero 1: il team

Questa è una cosa vera sempre, ma soprattutto all’inizio il team fa tutta la differenza del mondo, per varie ragioni.

Ad esempio, moltissime startup falliscono perché i founder si credono onnipotenti e il loro ego non permette loro di vedere le cose come stanno. Altre volte si tratta di problemi tra i collaboratori che non sono allineati, la cui comunicazione reciproca non funziona o i quali hanno principi e valori discordanti. Altre volte ancora si tratta di mancanza delle giuste persone all’interno del team, sia a livello di competenze tecniche che caratteristiche personali. Se dovessi puntare su una sola ragione per la quale le idee falliscono direi che il team è la principale.

Numero 2: il timing

Questo è il motivo più sottovalutato di tutti. Molte persone non ci pensano nemmeno, eppure è tra le cause di fallimento più frequenti. Molte idee falliscono perché arrivano o troppo presto o troppo tardi. That simple.

Addirittura c’è chi dice che il timing sia il motivo principale del fallimento delle startup, incidendo per il 42%. Per come la vedo io le statistiche lasciano il tempo che trovano, ma è un dato interessante su cui riflettere. 

Numero 3: i soldi

Fermo lì!

Al contrario di quanto si possa pensare molte startup falliscono non perché mancano i soldi, ma perché ne hanno troppi. E questo è un problema per diverse ragioni: la prima, che vale per qualunque caso, avere tanti soldi non ti fa capire quello che è veramente importante. Avere alti budget, infatti, ti permette di fare qualunque cosa tu voglia. Al contrario, se devi focalizzare le tue energie (e le tue spese) starai molto più attento a non sprecarle in cose inutili. In questo secondo caso abbassi il rischio di fare cazzate e investire in cose che non ti daranno mai nessun ritorno.

Altri motivi, più legati al mondo delle startup e connesse ad aspetti di gestione, riguardano l’interferenza degli investitori con i processi decisionali dell’azienda. Siamo purtroppo cresciuti in un secolo in cui gli interessi degli azionisti hanno oscurato quelli dell’utenza. Per fortuna questo paradigma è in forte trasformazione, ma il dominio del denaro è ancora molto presente.

Un sistema complesso

Potremmo continuare all’infinito a trovare ragioni per le quali le idee falliscono e tutti sarebbero fattori estremamente importanti nel decretare il successo o la morte di un’idea.

La verità però è un’altra.
La verità è che avere un’idea e poi trasformarla in realtà è una cosa complessa e quindi non esiste un unico fattore responsabile del successo o del fallimento di un’idea.

Nella complessità nessuno potrà mai dirvi quale vite girare per far funzionare l’ingranaggio. La vera differenza sta nelle relazioni tra tutti i fattori che entrano in gioco e come ognuno di essi influenzi la tua specifica e unica idea nel suo specifico e unico contesto.

Quindi, che tu abbia una startup, che tu abbia una tua azienda a cui serve un’idea nuova, che tu lavori come dipendente e devi trovare un’idea per il tuo lavoro, o se semplicemente sei alla ricerca di un’idea per la tua vita personale, sappi che ti trovi in un terreno dove non c’è una risposta giusta o sbagliata a priori.

Ciò che puoi fare è sperimentare il più possibile, imparando velocemente e aggiustando la rotta di conseguenza. Queste sono abilità che si possono imparare. Ci sono strumenti, metodologie, processi che ci aiutano a fare questo. Dai un’occhiata qui se vuoi davvero saperne di più.

Quindi, quanto vale un’idea?

Alla luce di tutto questo, la mia risposta alla domanda “quanto vale un’idea?” è: l’1%.

È un 1% importante, esattamente come lo è il seme di una pianta. Se non hai alcun seme, di cosa stiamo parlando? Non puoi far crescere nessuna pianta senza il seme da cui partire. Ma per vederne i frutti il vero lavoro è nel restante 99%.

Quindi, a chi pensa che serva l’idea geniale la mia risposta è: no! Serve un’idea per la quale si è disposti a sudare e lavorare sodo, che risolva un bisogno reale e abbia un valore per qualcuno. Sarà poi la realtà stessa, se siamo abbastanza in grado di muoverci nella complessità, a dirci come migliorare l’idea lungo il cammino. E a chi pensa di avere l’idea rivoluzionaria, beh, lo spero per voi ma la verità è che barricarsi dietro la paura che qualcuno ti rubi l’idea è come chiudere un seme dentro un barattolo. Non crescerà mai nulla.

Visita questa pagina se hai un’idea e vuoi lavorare su quel 99% che ti consente di farla fiorire.

Intanto ti invito a continuare questa chiacchierata lasciando un commento con la tua opinione, il tuo punto di vista o anche semplicemente le tue domande rispetto al valore delle idee.

In fin dei conti, questo stesso articolo non è altro che un’idea, e come tale si nutre delle vostre risposte 🙂

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