
La parte più potente del nostro cervello
La parte più potente del nostro cervello Perchè non la stiamo usando e perché dovremmo. Tempo fa ho letto un tweet di Richard D. Bartlett
Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un video con Gary Weber che mi ha fatto riflettere su un semplice fatto: essere presenti è il modo più semplice e potente di mostrare ecoismo.
E voglio condividere con te questo dono, questo presente, questa presenza.
Cos’è l’ecoismo?
Ho introdotto questo concetto in una conferenza nel 2016, e poi ne ho scritto pubblicamente per la prima volta nel 2018.
L’ecoismo è il superamento della dualità tra egoismo e altruismo. Significa che quando agisco ecoisticamente non agisco per un vantaggio personale o per uno scopo altruistico, non percepisco più la separazione tra me e te. E poiché non ci sono parti separate, agisco a beneficio del sistema sovraordinato in cui io e te siamo insieme.
È come lo scambio tra cuore e polmoni. Certo, sono due organi separati, ma l’ossigeno e il sangue che li attraversano fluiscono sia a beneficio di uno dei due organi che per la sostenibilità di tutto il corpo. Quindi sarebbe strano pensare al cuore che pompa sangue egoisticamente o altruisticamente, come sarebbe strano pensare ai polmoni che pompano ossigeno egoisticamente o altruisticamente.
Allo stesso modo possiamo superare questa dualità nelle interazioni umane.
L’ecoismo è possibile solo se allentiamo l’attaccamento verso il nostro ego.
Significa abbracciare la consapevolezza di essere un individuo e il sistema stesso. Non solo essere parte del sistema, ma essere una manifestazione del sistema stesso. Essere il sistema che si manifesta attraverso ciò che io chiamo “me“.
E, parafrasando Gary Weber, non appena rilasci l’attaccamento al tuo ego, accade qualcosa di paradossale: inizi a ricevere benefici per te stesso.
Vado alle riunioni e sono l’unica persona nella stanza che è effettivamente lì per l’intera riunione. Tutti gli altri sono fuori da qualche altra parte per il dieci, venti, trenta, quaranta percento della riunione a fare qualcos’altro. E così sembri la persona più intelligente nella stanza anche se non lo eri, solo perché sei stato lì tutto il tempo […]. Leggi le informazioni prima di venire alla riunione, ti prepari in modo da essere pronto a fare qualcosa durante la riunione e ti siedi lì, ascoltando la riunione, pienamente presente. Ed ecco che viene fuori qualcosa che è molto più sincronico, creativo, innovativo di qualsiasi cosa avrei potuto pensare di me stesso. […] E viene fuori che è uno di quei “è-davvero-fantastico-come-hai-fatto-a-pensare-a-quella-cosa?!”.
La cosa che mi ha colpito di più è che non esiste una formula complicata per arrivare a questo tipo di contributo, ma un semplice elemento: la presenza.
Essere presenti significa essere in grado di concentrarsi su ciò che sta accadendo nel qui e ora. Non essere distratto dai tuoi pensieri, dalle tue emozioni, dalle tue preoccupazioni per il futuro o dal tuo rimuginare per il passato.
È una cosa semplice, ma non facile.
Siamo cresciuti in una società che mette al centro l’individuo più che il contesto.
Il modo in cui agiamo riflette un sistema educativo che alimenta la paura e l’individualismo più che l’apertura e la cura reciproca. La crescita e la condivisione collettiva sono soppresse da un sistema di lavoro incentrato sulle prestazioni individuali che utilizza il gergo bellico della conquista e della separazione.
Ad esempio, sei stato attratto dalla parte in cui dicevo “sembri la persona più intelligente nella stanza“? Se è così, è normale. Il pensiero è radicato a volte in un terreno tossico, annaffiato da acqua sporca e all’ombra di grattacieli invece che sotto la luce di un caldo sole. Ma una volta che noti verso dove è attratta la tua attenzione, rivendichi la tua agency, la tua capacità di agire consapevolmente e deliberatamente per ciò in cui credi.
E possiamo iniziare a camminare e passare a un altro modo di vivere la nostra vita.
Questo è il mio regalo per te.
Possa il prossimo anno essere l’anno in cui tutti noi abbracciamo l’essere. Solo essere. Presenza. La tua piena attenzione ed energia focalizzata sull’essere attento e vivo per tutte le possibilità.
Un grazie speciale a Stelio Verzera, Dawna Jones e Andoni Malaxechevarria che hanno dedicato la loro presenza nel rivedere questo articolo prima della sua pubblicazione.
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La parte più potente del nostro cervello Perchè non la stiamo usando e perché dovremmo. Tempo fa ho letto un tweet di Richard D. Bartlett
A conversation at the roots of the meta-crisis Why we need new narratives for a better world I was in a conversation some days ago,
A present for you A first small and powerful step to nurture the ecoism Leggilo in italiano A few days ago I stumbled upon a